17 → 25 ottobre 2020
Sabato 17 ottobre alle ore 17.30 inaugura A small messy turbulence presso il Castello Carlo V di Lecce. La mostra riunisce i lavori degli artisti che concludono il percorso di formazione promosso da PIA, spazio di ricerca, produzione per le arti contemporanee e scuola specializzata nelle arti visive e negli studi curatoriali. Un percorso installativo e performativo lungo Piazza d’Armi, le prigioni, i sotterranei, la Chiesa di Santa Barbara e i camminamenti panoramici del Castello Carlo V di Lecce, il più grande castello di Puglia. La collettiva è realizzata d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi Lecce e Taranto e con la collaborazione di ‘Attraverso il Castello ATS’, con l’obiettivo di dedicare una settimana al contemporaneo con attività di scoperta dei linguaggi del contemporaneo e agli artisti attivi sul territorio.
‘In un contesto come il nostro, distante dai maggiori circuiti di produzione contemporanea, può essere difficile per un artista o un curatore trovare contesti adeguati per presentare il proprio lavoro ed entrare in contatto con i professionisti di settore. Questo è il motivo che spinge la nostra scuola – spiegano Valeria Raho e Jonatah Manno, fondatori di PIA – a concludere il suo programma di alta formazione con una mostra e un laboratorio intensivo condotto da artisti e curatori esterni di fama internazionale. Siamo molto felici del dialogo aperto con la Soprintendenza, di poter ospitare a Lecce l’artista visiva Nina Canell, che ha partecipato alle più importanti Biennali, e la curatrice e direttrice del MACTE di Termoli, Caterina Riva, con cui abbiamo collaborato per la realizzazione di questa mostra che, oltre ad offrire alla città una panoramica sugli artisti e la loro produzione, rientra quindi in un percorso di formazione e sperimentazione pedagogica nel campo della trasmissione del sapere artistico’.
A small messy turbulence presenta le opere di Alice Caracciolo, Maria Cristina Frisullo, Serena Grassi, Massimo Grecuccio, Luigi Manca, Marco Musarò, Mariantonietta Clotilde Palasciano, Ivan Romano, Silvia Ruggeri, Giulia Tenuzzo e Veronica Vergari. Il titolo fa riferimento alle turbolenze del presente, al moto caotico e irregolare dei processi di conoscenza. Una teoria che ci spinge a stare tutt’altro che fuori. È un invito a restare ingarbugliati, come suggerisce Donna Haraway in ‘Stay with the trouble’, a non prendere le distanze dall’opacità con cui la contemporaneità si manifesta. Il titolo allude anche agli undici artisti visivi coinvolti nel progetto espositivo: spazia dalla pittura alla performance, dalla scultura all’installazione video, e attiva un dialogo con la storia del luogo. Creando rituali collettivi, il progetto espositivo contempla la possibilità dell’incontro in un territorio di margine. É l’esperienza di convivenza di una piccola folla che, in barba al caos del momento storico, alle disillusioni e alle disarmonie del contesto, ha deciso di muoversi, formarsi insieme. Le opere sono il segno della loro evoluzione, di battaglie personali, del superamento di limiti e del confronto dialettico tra generazioni di artisti, in linea con la filosofia della scuola. La mostra è l’evento conclusivo della prima edizione di LECCE ART WEEK, promossa da PIA in collaborazione con la galleria Progetto.
17 → 25 ottobre 2020
Sabato 17 ottobre alle ore 17.30 inaugura A small messy turbulence presso il Castello Carlo V di Lecce. La mostra riunisce i lavori degli artisti che concludono il percorso di formazione promosso da PIA, spazio di ricerca, produzione per le arti contemporanee e scuola specializzata nelle arti visive e negli studi curatoriali. Un percorso installativo e performativo lungo Piazza d’Armi, le prigioni, i sotterranei, la Chiesa di Santa Barbara e i camminamenti panoramici del Castello Carlo V di Lecce, il più grande castello di Puglia. La collettiva è realizzata d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi Lecce e Taranto e con la collaborazione di ‘Attraverso il Castello ATS’, con l’obiettivo di dedicare una settimana al contemporaneo con attività di scoperta dei linguaggi del contemporaneo e agli artisti attivi sul territorio.
‘In un contesto come il nostro, distante dai maggiori circuiti di produzione contemporanea, può essere difficile per un artista o un curatore trovare contesti adeguati per presentare il proprio lavoro ed entrare in contatto con i professionisti di settore. Questo è il motivo che spinge la nostra scuola – spiegano Valeria Raho e Jonatah Manno, fondatori di PIA – a concludere il suo programma di alta formazione con una mostra e un laboratorio intensivo condotto da artisti e curatori esterni di fama internazionale. Siamo molto felici del dialogo aperto con la Soprintendenza, di poter ospitare a Lecce l’artista visiva Nina Canell, che ha partecipato alle più importanti Biennali, e la curatrice e direttrice del MACTE di Termoli, Caterina Riva, con cui abbiamo collaborato per la realizzazione di questa mostra che, oltre ad offrire alla città una panoramica sugli artisti e la loro produzione, rientra quindi in un percorso di formazione e sperimentazione pedagogica nel campo della trasmissione del sapere artistico’.
A small messy turbulence presenta le opere di Alice Caracciolo, Maria Cristina Frisullo, Serena Grassi, Massimo Grecuccio, Luigi Manca, Marco Musarò, Mariantonietta Clotilde Palasciano, Ivan Romano, Silvia Ruggeri, Giulia Tenuzzo e Veronica Vergari. Il titolo fa riferimento alle turbolenze del presente, al moto caotico e irregolare dei processi di conoscenza. Una teoria che ci spinge a stare tutt’altro che fuori. È un invito a restare ingarbugliati, come suggerisce Donna Haraway in ‘Stay with the trouble’, a non prendere le distanze dall’opacità con cui la contemporaneità si manifesta. Il titolo allude anche agli undici artisti visivi coinvolti nel progetto espositivo: spazia dalla pittura alla performance, dalla scultura all’installazione video, e attiva un dialogo con la storia del luogo. Creando rituali collettivi, il progetto espositivo contempla la possibilità dell’incontro in un territorio di margine. É l’esperienza di convivenza di una piccola folla che, in barba al caos del momento storico, alle disillusioni e alle disarmonie del contesto, ha deciso di muoversi, formarsi insieme. Le opere sono il segno della loro evoluzione, di battaglie personali, del superamento di limiti e del confronto dialettico tra generazioni di artisti, in linea con la filosofia della scuola. La mostra è l’evento conclusivo della prima edizione di LECCE ART WEEK, promossa da PIA in collaborazione con la galleria Progetto.