Sabato 26 giugno 2021
PIA è lieta di ospitare sabato 26 giugno una lecture tenuta da Giulia Colletti, tra le mentori del percorso di studi di PIA. L’incontro sarà occasione per i partecipanti per riflettere sul rapporto tra trauma digitale e produzione artistica in tempi dominati dalla tecnocrazia. L’esperienza isolante del lockdown non ha disinnescato i meccanismi di auto-promozione tipici dell’economia della presenza né offerto un reale momento di disimpegno, quanto piuttosto sollevato nuovi allarmi sugli effetti potenzialmente traumatici del digital overload (sovraccarico di esperienza digitale) sulla soggettività e sul tessuto sociale. Come riappropriarsi dell’esperienza incorporata in un regime epistemico digitale che vede l’agire umano tanto richiesto quanto messo in questione? Nel suo intervento, Giulia Colletti esplora alcune nozioni a partire dai più recenti testi critici in materia di digitale, presentando una serie di pratiche artistiche che si interrogano sull’esperienza screen-based, sull’erosione fisica della materia vivente e sulla trasformazione della vita in mega-dati.
Giulia Colletti è Coordinatore delle Attività Collaterali e Contenuti Digitali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. È membro del comitato curatoriale della 19. Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Dopo la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari, Colletti ha conseguito la Specializzazione in Pratiche Curatoriali e Arte Contemporanea presso la Glasgow School of Art, ottenendovi nel 2019 l’incarico di Visiting Lecturer. È rispettivamente iCI (Independent Curators International) e Curators Lab (Shanghai Biennale) alumna e nel 2021 è stata inclusa da Forbes nella sesta edizione della lista 30 under 30. Colletti ha iniziato il proprio percorso curatoriale in occasione della prima edizione dell’iniziativa artistica politicamente autonoma OFF Biennale Budapest, per poi affinare la sua formazione presso il CCA: (Centre for Contemporary Arts) di Glasgow. In qualità di curatore indipendente, ha collaborato con artisti quali Elisabetta Benassi; Sarah Browne; Marcel Broodthaers; Núria Güell; Adelita Husni-Bey; Hanne Lippard; Wolfgang Tillmans; e Sue Tompkins, tra gli altri. Le sue recensioni e saggi sono stati rispettivamente pubblicati da Flash Art e OnCurating, tra gli altri, e attualmente coordina la sezione dei Progetti Speciali inerenti ai nuovi media per CURA.
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Cover:
Ed Fornieles, Associations, 2021, veduta installazione Carlos/Ishiakwa, Londra. Courtesy l’artista.
Gallery:
1. Hito Steyerl, Mein Internetvortrag: Vorteile der Automatisierung des Schauspielers der Schauspielerin w Mark Waschke (My Internet Lecture: The Advantages of Auto-matization for Actors and Actresses By Mark Waschke), 2020, file video, 18’33’’, im-agine CC 4.0 Hito Steyerl. Courtesy l’artista.
2. Gabriele Rendina Cattani, CHAOSKAMPF Tutorials – A Sci-Fi Essay On Value, 9’49’’, presentata in occasione di School of Waters – Digital Swamp. Courtesy l’artista.
Sabato 26 giugno
PIA è lieta di ospitare sabato 26 giugno una lecture tenuta da Giulia Colletti, tra le mentori del percorso di studi di PIA. L’incontro sarà occasione per i partecipanti per riflettere sul rapporto tra trauma digitale e produzione artistica in tempi dominati dalla tecnocrazia. L’esperienza isolante del lockdown non ha disinnescato i meccanismi di auto-promozione tipici dell’economia della presenza né offerto un reale momento di disimpegno, quanto piuttosto sollevato nuovi allarmi sugli effetti potenzialmente traumatici del digital overload (sovraccarico di esperienza digitale) sulla soggettività e sul tessuto sociale. Come riappropriarsi dell’esperienza incorporata in un regime epistemico digitale che vede l’agire umano tanto richiesto quanto messo in questione? Nel suo intervento, Giulia Colletti esplora alcune nozioni a partire dai più recenti testi critici in materia di digitale, presentando una serie di pratiche artistiche che si interrogano sull’esperienza screen-based, sull’erosione fisica della materia vivente e sulla trasformazione della vita in mega-dati.
Giulia Colletti è Coordinatore delle Attività Collaterali e Contenuti Digitali presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. È membro del comitato curatoriale della 19. Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Dopo la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari, Colletti ha conseguito la Specializzazione in Pratiche Curatoriali e Arte Contemporanea presso la Glasgow School of Art, ottenendovi nel 2019 l’incarico di Visiting Lecturer. È rispettivamente iCI (Independent Curators International) e Curators Lab (Shanghai Biennale) alumna e nel 2021 è stata inclusa da Forbes nella sesta edizione della lista 30 under 30. Colletti ha iniziato il proprio percorso curatoriale in occasione della prima edizione dell’iniziativa artistica politicamente autonoma OFF Biennale Budapest, per poi affinare la sua formazione presso il CCA: (Centre for Contemporary Arts) di Glasgow. In qualità di curatore indipendente, ha collaborato con artisti quali Elisabetta Benassi; Sarah Browne; Marcel Broodthaers; Núria Güell; Adelita Husni-Bey; Hanne Lippard; Wolfgang Tillmans; e Sue Tompkins, tra gli altri. Le sue recensioni e saggi sono stati rispettivamente pubblicati da Flash Art e OnCurating, tra gli altri, e attualmente coordina la sezione dei Progetti Speciali inerenti ai nuovi media per CURA.
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Cover:
Ed Fornieles, Associations, 2021, veduta installazione Carlos/Ishiakwa, Londra. Courtesy l’artista.
Gallery:
1. Hito Steyerl, Mein Internetvortrag: Vorteile der Automatisierung des Schauspielers der Schauspielerin w Mark Waschke (My Internet Lecture: The Advantages of Auto-matization for Actors and Actresses By Mark Waschke), 2020, file video, 18’33’’, im-agine CC 4.0 Hito Steyerl. Courtesy l’artista.
2. Gabriele Rendina Cattani, CHAOSKAMPF Tutorials – A Sci-Fi Essay On Value, 9’49’’, presentata in occasione di School of Waters – Digital Swamp. Courtesy l’artista.