16 novembre 2018 | Ore 19
PIA ospita Giulio Squillacciotti, artista visivo, regista e ricercatore. L’autore terrà un talk dal titolo ‘Medioevo – Metodologia – Documentari – Finzione’ in cui approfondirà la sua pratica e produzione artistica, toccando alcuni tra i suoi lavoro più recenti. Segue alle 21 la proiezione di RMHC 1989-1999 HARDCORE A ROMA, un film realizzato da Squillacciotti nel 2012, fedele fotografia della scena capitolina dell’epoca a cui va riconosciuto il merito di aver importato per prima in Italia elementi e linguaggi musicali, estetici, grafici dalla scena americana, metabolizzandoli localmente fino a farli diventare unici. RMHC 1989-1999 è un anche un viaggio socio-antropologico nelle vite e nei ricordi dei protagonisti che hanno animato quella scena: attraverso interviste e ricerche d’archivio, fa il punto sull’attitudine hardcore, il do it yourself, sugli spazi autogestiti e il rapporto coi movimenti politici. A introdurre la visione del film, l’autore insieme a Simone Tripodi, performer e producer della band romana Opposite Force, tra i gruppi inclusi nella ricerca. Il film è sottotitolato in inglese.
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Ingresso libero, posti limitati.
L’artist talk e film rientrano nelle attività del programma di studi su arti visive e cultura contemporanea promosso dallo studio.
16 novembre 2018 | Ore 19
PIA ospita Giulio Squillacciotti, artista visivo, regista e ricercatore. L’autore terrà un talk dal titolo ‘Medioevo – Metodologia – Documentari – Finzione’ in cui approfondirà la sua pratica e produzione artistica, toccando alcuni tra i suoi lavoro più recenti. Segue alle 21 la proiezione di RMHC 1989-1999 HARDCORE A ROMA, un film realizzato da Squillacciotti nel 2012, fedele fotografia della scena capitolina dell’epoca a cui va riconosciuto il merito di aver importato per prima in Italia elementi e linguaggi musicali, estetici, grafici dalla scena americana, metabolizzandoli localmente fino a farli diventare unici. RMHC 1989-1999 è un anche un viaggio socio-antropologico nelle vite e nei ricordi dei protagonisti che hanno animato quella scena: attraverso interviste e ricerche d’archivio, fa il punto sull’attitudine hardcore, il do it yourself, sugli spazi autogestiti e il rapporto coi movimenti politici. A introdurre la visione del film, l’autore insieme a Simone Tripodi, performer e producer della band romana Opposite Force, tra i gruppi inclusi nella ricerca. Il film è sottotitolato in inglese.
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Ingresso libero, posti limitati.
L’artist talk e film rientrano nelle attività del programma di studi su arti visive e cultura contemporanea promosso dallo studio.