Con i contributi di Ambra Abbaticola, Melanie Bonajo, Cécilia Breuil, Marco Bruzzone, Pierluigi Calignano, Serena Grassi, Marco Musarò, Domingo Milella e Jacopo Miliani, fino alla fine.

Dal 5 gennaio al 15 marzo 2020

No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them è il titolo del progetto espositivo con cui PIA si aggrega a Baitball, un progetto di Like a Little Disaster a Palazzo San Giuseppe a Polignano a Mare. É l’esploso di un brainstorming che si fa largo tra opere e contributi di artisti visivi su uno dei temi figurativi più antichi della storia umana e dell’arte: le mani. Secondo cervello, tecnologia, linguaggio, simbolo di manodopera, slancio all’azione e all’adoperarsi, questo motivo continua ad esercitare sugli artisti il suo potere immaginifico. No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them esplora questa fascinazione con l’intento di presentare in forma tutt’altro che classica un soggetto tradizionale. Lo fa guardando ad ogni lavoro in forma critica, di ricerca: in linea con la filosofia della sua scuola, all’interno della ‘school of fish’ di Polignano a Mare, PIA crea relazioni e strategie narrative tra gli artisti selezionati. Non solo un catalogo di forme ed estetiche, supera la fedeltà anatomica per far emergere il contenuto intimo, poetico di ogni contributo. La tempesta mentale di No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them continua fino alla fine al progetto: nel corso di un mese sarà arricchito da nuovi contributi e ricerche.

BAITBALL (01) I’ll slip an extra shrimp on the barbie for you è il primo episodio di una serie periodica e nomadica dedicata alle pratiche collaborative nell’arte contemporanea. Il primo episodio è curato collettivamente da sedici tra gallerie, project space, artist run-space, collettivi e curatori indipendenti: Catbox Contemporary (New York) – Davide Da Pieve – Essenza Club (Nomadic) – Flip Project (Napoli) – Ginny Project (London) – Harlesden High Street (London) – Like A Little Disaster (Polignano a Mare) – Felice Moramarco – Nights (Nomadic) – PANE project (Milano) – PIA Studio (Lecce) – Progetto (Lecce) – Rhizome Parking Garage (Online) – Studioconcreto (Lecce) – The Sunroom (Richmond) – Ultrastudio (Pescara / Los Angeles).

La mostra resta aperta fino al 15 marzo.
Testo critico di Davide Daninos.

Con i contributi di Ambra Abbaticola, Melanie Bonajo, Cécilia Breuil, Marco Bruzzone, Pierluigi Calignano, Serena Grassi, Marco Musarò, Domingo Milella e Jacopo Miliani, fino alla fine.

Dal 5 gennaio al 15 marzo 2020

No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them è il titolo del progetto espositivo con cui PIA si aggrega a Baitball, un progetto di Like a Little Disaster a Palazzo San Giuseppe a Polignano a Mare. É l’esploso di un brainstorming che si fa largo tra opere e contributi di artisti visivi su uno dei temi figurativi più antichi della storia umana e dell’arte: le mani. Secondo cervello, tecnologia, linguaggio, simbolo di manodopera, slancio all’azione e all’adoperarsi, questo motivo continua ad esercitare sugli artisti il suo potere immaginifico. No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them esplora questa fascinazione con l’intento di presentare in forma tutt’altro che classica un soggetto tradizionale. Lo fa guardando ad ogni lavoro in forma critica, di ricerca: in linea con la filosofia della sua scuola, all’interno della ‘school of fish’ di Polignano a Mare, PIA crea relazioni e strategie narrative tra gli artisti selezionati. Non solo un catalogo di forme ed estetiche, supera la fedeltà anatomica per far emergere il contenuto intimo, poetico di ogni contributo. La tempesta mentale di No matter how strong you push one finger to the other, there will be always space between them continua fino alla fine al progetto: nel corso di un mese sarà arricchito da nuovi contributi e ricerche.

BAITBALL (01) I’ll slip an extra shrimp on the barbie for you è il primo episodio di una serie periodica e nomadica dedicata alle pratiche collaborative nell’arte contemporanea. Il primo episodio è curato collettivamente da sedici tra gallerie, project space, artist run-space, collettivi e curatori indipendenti: Catbox Contemporary (New York) – Davide Da Pieve – Essenza Club (Nomadic) – Flip Project (Napoli) – Ginny Project (London) – Harlesden High Street (London) – Like A Little Disaster (Polignano a Mare) – Felice Moramarco – Nights (Nomadic) – PANE project (Milano) – PIA Studio (Lecce) – Progetto (Lecce) – Rhizome Parking Garage (Online) – Studioconcreto (Lecce) – The Sunroom (Richmond) – Ultrastudio (Pescara / Los Angeles).

La mostra resta aperta fino al 15 marzo.
Testo critico di Davide Daninos.